Le piante consumano più ossigeno di quanto ne producono

Le piante consumano più ossigeno di quanto ne producono

Spiegare perché l’o2 entra nell’acqua nelle rapide ed esce nelle piscine.

Gli scienziati stimano che il 50-80% della produzione di ossigeno sulla Terra provenga dagli oceani. La maggior parte di questa produzione proviene dal plancton oceanico: piante alla deriva, alghe e alcuni batteri in grado di fotosintetizzare. Una specie particolare, il proclorococco, è il più piccolo organismo fotosintetico della Terra. Ma questo piccolo batterio produce fino al 20% dell’ossigeno dell’intera biosfera. Si tratta di una percentuale superiore a quella di tutte le foreste pluviali tropicali della terraferma messe insieme.

Calcolare l’esatta percentuale di ossigeno prodotto nell’oceano è difficile perché le quantità cambiano continuamente. Gli scienziati possono usare le immagini satellitari per tracciare il plancton fotosintetizzante e stimare la quantità di fotosintesi che si verifica nell’oceano, ma le immagini satellitari non possono raccontare l’intera storia. La quantità di plancton cambia stagionalmente e in risposta alle variazioni del carico di nutrienti dell’acqua, della temperatura e di altri fattori. Gli studi hanno dimostrato che la quantità di ossigeno in luoghi specifici varia in base all’ora del giorno e alle maree.

Che cos’è la fotosintesi

Le piante producono ossigeno in presenza di luce. L’anidride carbonica entra nella pianta dall’atmosfera e viene convertita in glucosio nella reazione al buio della fotosintesi, utilizzando le molecole di ATP e #NADPH2# prodotte durante la reazione alla luce. L’anidride carbonica prodotta durante la respirazione viene utilizzata nella fotosintesi e altra anidride carbonica viene prelevata dall’atmosfera.

  Pianta ricadente con foglie a cuore

No, i vostri insegnanti non vi stanno raccontando nessuna bugia! La respirazione cellulare, che utilizza ossigeno e glucosio, avviene in tutti gli organismi viventi, mentre la fotosintesi può avvenire solo negli organismi dotati di cloroplasti, come le piante.

Come le piante producono ossigeno

Sabato 21 marzo, il Servizio forestale degli Stati Uniti celebrerà la Giornata internazionale delle foreste delle Nazioni Unite. Con un riconoscimento così importante a livello mondiale di tutto ciò che le foreste fanno per noi esseri umani, il Servizio forestale vorrebbe che la gente si chiedesse: So davvero quanto gli alberi contribuiscono alla mia vita quotidiana?

Di cosa sto parlando?    Un albero ha la capacità di fornire un elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta, l’ossigeno, e di rimuovere gas nocivi come l’anidride carbonica, rendendo l’aria che respiriamo più salubre.

Per farla semplice, un albero è composto da foglie, fusto, tronco e radici.    Quando si osserva un albero, si nota che circa il 5% dell’albero è costituito dalle foglie, il 15% dai fusti, il 60% dal tronco e il 20% dalle radici.

  Pianta di more senza spine

Ecco la parte supereroica. Attraverso un processo chiamato fotosintesi, le foglie assorbono anidride carbonica e acqua e utilizzano l’energia del sole per convertirla in composti chimici come gli zuccheri che alimentano l’albero.    Come sottoprodotto di questa reazione chimica, l’albero produce e rilascia ossigeno.    Si ritiene che un grande albero possa fornire una giornata di ossigeno a quattro persone.

Equazione della fotosintesi

Senza dubbio, una delle proprietà più utili delle piante è la capacità di produrre ossigeno. Tra le altre cose, ha garantito la vita degli esseri umani su questo pianeta, quindi meritano sicuramente un grande ringraziamento di tanto in tanto. Ma chi non ricorda tutti i dettagli delle lezioni di scienze del liceo, si starà chiedendo come fanno le piante a produrre ossigeno. Il processo è in realtà piuttosto semplice e consiste in due sole fasi:

La prima e più famosa fase del processo nutrizionale di una pianta è la conversione della luce solare in energia. Questo processo è chiamato fotosintesi. Nelle foglie delle piante si trovano speciali cellule chiamate pigmenti fotosintetici che trasformano l’energia luminosa in energia chimica. Questa energia chimica viene poi utilizzata per convertire l’anidride carbonica (CO2) e l’acqua (H2O) in zuccheri come il glucosio. Nel frattempo, l’ossigeno (O2) viene rilasciato come rifiuto. Curiosamente, l’ossigeno non proviene dall’anidride carbonica ma dalle molecole d’acqua. Quindi le piante non convertono affatto la CO2 in ossigeno, come spesso si sostiene.

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Sonia Ricci

Sonia Ricci è una studentessa di biologia e blogger che scrive della sua prospettiva unica sulla scienza. Il suo blog tratta argomenti che vanno dalle ultime ricerche sull'impatto del cambiamento climatico alle opinioni sulle implicazioni etiche delle nuove tecnologie genetiche. Sonia è appassionata nel rendere la scienza accessibile a tutti e crede che tutti possano trovare qualcosa di interessante nella biologia se si prendono il tempo di cercarlo: seguite il suo blog per aggiornamenti regolari!