Sant apollinare in classe pianta

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Mosaici di Ravenna

Le chiese bizantine di Costantinopoli furono spogliate dei loro ornamenti dopo la conquista della città da parte degli Ottomani, il 29 maggio 1453. Molte di queste chiese sono oggi prive delle loro decorazioni musive e dei loro ricchi ornamenti liturgici. Al contrario, a Ravenna, città italiana sulle rive dell’Adriatico che fu capitale dell’Esarcato, ci sono diverse chiese bizantine la cui decorazione è conservata quasi intatta. Ravenna fu per tre secoli un quartiere di Costantinopoli.

L’importanza di Ravenna come città risale all’epoca di Onorio, figlio di Teodosio. Ritenendo di non essere al sicuro a Roma, allora minacciata dai barbari, Onorio trasferì la sua corte a Ravenna. All’epoca di Onorio a Ravenna furono costruiti diversi edifici importanti, ma l’unico edificio che conserva intatta la sua decorazione musiva è il ricco mausoleo della sorella Galla Placidia. Del mausoleo di Galla Placidia abbiamo già parlato in un precedente saggio.    L’epoca di Onorio e Galla fu seguita da una pausa edilizia a Ravenna durante l’irruzione dei barbari, finché la città non riacquistò il suo splendore di metropoli bizantina durante il regno dell’ostrogoto Teodorico e la successiva occupazione bizantina.

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Come facciamo a sapere che questo mosaico raffigura la Trasfigurazione? L’indizio principale è costituito dalle due figure incastonate nel cielo. Si tratta di Mosè ed Elia (“MOYSES” e “HbELYAS”, per essere precisi), che sono apparsi con Cristo durante la Trasfigurazione.    Inoltre, ai lati della grande croce ingioiellata ci sono tre pecore. Rappresentano Pietro, Giacomo e Giovanni che Cristo portò sul monte Tabor per assistere alla sua trasformazione. Le nuvole dai colori vivaci suggeriscono “la nube luminosa” che li adombrava. La mano in alto indicherebbe quindi la voce del Padre che dice: “Questo è il mio Figlio diletto, del quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo” (Matteo 17,5).

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Questo mosaico di Privilegia racchiude l’ideale ortodosso di sinfonia tra Chiesa e Stato. Sono indipendenti, ciascuno con i propri confini in base alle responsabilità conferite da Dio, ma ciascuno assiste anche l’altro per realizzare lo scopo di Dio. Questo ideale evita sia il cesaropapismo che il cesarismo papale. La Chiesa può opporsi profeticamente a un potere secolare che agisce in modo contrario ai comandamenti di Dio, ma può anche accettarne l’assistenza materiale se questa aiuta veramente il lavoro spirituale della Chiesa e giova alla vita delle persone. La mensa dell’altare, simbolicamente parlando, è prerogativa esclusiva della Chiesa, ma il ciborio protegge questo altare, e questa protezione lo Stato può offrirla attraverso le sue leggi e i suoi privilegi.Le palme da dattero

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La basilica è aperta dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 19.30 (occasionalmente chiusa per funzioni alle 8.00 e alle 10.00) e la domenica e i festivi dalle 13.00 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 19.00.

La Basilica di Sant’Apolinnare, gioiello dell’arte paleocristiana, si erge maestosa nel caratteristico quartiere di Classe, alla periferia di Ravenna. Consacrata il 9 maggio 549 dall’arcivescovo Massimiliano, fu dedicata a Sant’Apollinare martire. Nell’ottobre del 1960, Papa Giovanni XXIII la elevò al rango di basilica minore e dal 1996 è stata inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, come parte della serie “Monumento Paleocristiano di Ravenna”.

L’esterno è sobrio, dalle linee pulite e rassicuranti, con una facciata in pietra e un campanile cilindrico risalente al IX secolo, e ornato da finestre con una progressione verticale di monofore a doppio e triplo arco. Proprio di fronte all’ingresso si trova – come è tipico delle basiliche paleocristiane – il nartece, un quadriportico dal quale i catecumeni non battezzati potevano assistere alla Messa.

Classe (ravenna)

La Basilica si trova in una pianura a circa 8 km da Ravenna. Per qualche motivo, un moderno hotel è stato collocato proprio accanto ad essa. Finanziata dallo stesso ricco banchiere che finanziò San Vitale, la basilica fu costruita alla metà del VI secolo e dedicata nel 549 a Sant’Apollinare, il primo vescovo di Classe, dal vescovo Massimiano. Il campanile separato, caratteristica di molte chiese ravennati, fu aggiunto nel X secolo.

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Il corpo principale della basilica è molto imponente, con le sue alte colonne di marmo greco venato e le alte finestre a cleristorio che ne aumentano la luce e il senso di spaziosità. Inoltre, esse concentrano l’attenzione sull’unica parte della basilica che conserva ancora i suoi mosaici, l’abside.

Sonia Ricci

Sonia Ricci è una studentessa di biologia e blogger che scrive della sua prospettiva unica sulla scienza. Il suo blog tratta argomenti che vanno dalle ultime ricerche sull'impatto del cambiamento climatico alle opinioni sulle implicazioni etiche delle nuove tecnologie genetiche. Sonia è appassionata nel rendere la scienza accessibile a tutti e crede che tutti possano trovare qualcosa di interessante nella biologia se si prendono il tempo di cercarlo: seguite il suo blog per aggiornamenti regolari!