L’uomo che piantava alberi lezione morale
Nella sua meravigliosa storia di Elzeard Bouffier, un pastore immaginario ma del tutto credibile, Jean Giono sperava forse di ispirare un programma di rimboschimento che avrebbe rinnovato tutta la terra. Il racconto – parabola e manuale al tempo stesso – contrappone l’alberatore, il marito della terra, agli artefici della guerra. Allo stesso tempo, ci mostra tutto ciò che c’è di meglio nel rapporto dell’uomo con la natura e con i suoi simili. Per Giono, la natura è una forza viva in cui l’uomo può ritrovare la profondità e l’armonia che ha perso nella vita urbana. Le bellissime xilografie di Michael McCurdy, che accompagnano il testo, contribuiscono a rendere questo libro un piccolo classico. Il prezzo di copertina include una stampa sciolta di una di queste xilografie; su carta cartonata di buona qualità, vale la pena di incorniciarla. 52 pagine.
Il canto del dodo
Durante un’escursione tra la lavanda selvatica in una valle desolata e spazzata dal vento in Provenza, un uomo si imbatte in un pastore solitario di nome Elzéard Bouffier. Rimanendo con lui, osserva Elzéard mentre seleziona e poi pianta centinaia di ghiande mentre cammina nella natura selvaggia.
Dieci anni più tardi, dopo essere sopravvissuto alla Prima Guerra Mondiale, torna a far visita al pastore. Una giovane foresta si sta lentamente diffondendo nella valle: Elzéard ha continuato il suo lavoro. Anno dopo anno, il narratore torna a vedere il miracolo che si sta creando: un paesaggio verde e verdeggiante che è la testimonianza dell’istinto creativo di un uomo.
Per saperne di più
L’uomo che piantava alberi è scritto da Jean Giono. Racconta la storia di un pastore che pianta migliaia di ghiande vicino alla sua casa. Le sue azioni infondono nuova vita al paesaggio e riuniscono la comunità.
Abbiamo creato una presentazione in PowerPoint per condividere facilmente la storia con tutta la scuola. Nelle note per gli insegnanti troverete un copione che potrete personalizzare, insieme a domande per incoraggiare la discussione.
La storia è illustrata da xilografie incise dall’artista Michael McCurdy. La xilografia è un tipo di stampa. Si realizza incidendo immagini o disegni su un pezzo di legno, ricoprendolo di inchiostro e stampandolo su carta o stoffa.
Per ottenere i punti, raccontateci dell’assemblea della vostra scuola. Fateci sapere quando l’avete tenuta, come hanno reagito i vostri alunni alla storia e se l’avete collegata alla piantumazione di alberi. Potete inviare anche foto e video.
Se preferite che non usiamo le vostre foto e i vostri commenti in questo modo, fatelo presente quando ce li inviate. Se invece volete che li usiamo, assicuratevi di avere il permesso dei genitori e dei fotografi prima di inviarli.
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Nel racconto, Elzeard Bouffier, un pastore solitario e prevalentemente silenzioso, dedica la sua vita alla riforestazione di una regione di “terra arida e incolore… dove le Alpi si spingono in Provenza”. (Questo ci ricorda la definizione di Albert Camus dell’artista assurdo che, con un tocco ecologico, “dà al vuoto i suoi colori”).
La prima volta che il narratore incontra Bouffier descrive la scena come segue: Mi sembrava di scorgere in lontananza una piccola sagoma nera, eretta, e la presi per il tronco di un albero solitario. In ogni caso ho iniziato a camminare verso di essa. Era un pastore. Trenta pecore giacevano intorno a lui sulla terra cotta”.
La DUO – in un periodo di quattro anni e in collaborazione con centinaia di individui e venticinque gruppi di frutteti comunitari in tutta la città – ha tentato di compiere un simile atto di rigenerazione a Dundee. A differenza della storia di Giono, però, noi celebriamo l’azione collettiva di piantare un frutteto, non la celebrazione individuale di un uomo che pianta alberi. Per questo motivo, e frutteto per frutteto, la nostra figura di “sagoma nera” (come si vede nel nostro logo) è stata affiancata da molti altri personaggi: scolari, giardinieri, musicisti, giocolieri e vari animali e piante amanti dei frutteti.